Per aprire un’attività poliambulatoriale occorre il rilascio dell’autorizzazione dell’ente competente. Questa è una condizione necessaria senza la quale non si potrà procedere all’apertura della struttura poliambulatoriale.
I confini normativi in cui opera l’iter autorizzativo sono, secondo il dettato costituzionale in materia di sanità, demandati alle singole regioni e province autonome.
L’iter autorizzativo è volto a verificare il possesso di determinati requisiti relativi alle condizioni strutturali, organizzative e di funzionamento che influiscano sulla qualità dell’assistenza. Per poter esercitare la propria attività sanitaria, ogni soggetto privato deve essere in possesso di un’autorizzazione obbligatoria che ne garantisca i requisiti minimi per l’esercizio.
Nella domanda che viene presentata vengono indicate le attività specialistiche che verranno rese nella struttura ambulatoriale.
Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ha pubblicato sul Portale Statistico dati di approfondimento sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale richieste dai pazienti residenti nelle Regioni per gli anni 2019, 2021 e 2022, suddivise in: Ecografia Addominale, Ecografia Ginecologica, Elettrocardiogramma, Prime Visite altre tipologie, Prima Visita Ginecologica, Prima Visita Neurologica, Prima Visita Oculistica, Risonanza Magnetica Muscoloscheletrica, TC del Capo e Visita di Controllo.
Tale statistica ha registrato un aumento di richieste per le specializzazioni in RM muscoloscheletrica, TC del capo e ginecologia.
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