D opo lo shock pandemico che ha reso evidenti le mancanze e le inefficienze del settore sanitario grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono stati programmati interventi in questa direzione non senza difficoltà.
Alcune delle direttrici di cambiamento che la sanità italiana sta percorrendo riguarda i servizi di telemedicina, semplificazione nei rapporti con medici, ospedali e Asl, una migliore copertura territoriale e una gestione più digitalizzata di tutti i dati e processi.
Proprio di questi giorni è la deliberazione della Corte dei Conti (n. 13/2023/CCC) che ha rilevato ritardi nel conseguimento degli obiettivi fissati per il progetto “Casa come primo luogo di cura e telemedicina”.
Per quanto concerne l’Assistenza domiciliare (ADI) nella relazione viene sottolineato:
– mancato conseguimento dell’obiettivo al 31.12.2022 di erogazione di prestazioni in assistenza domiciliare in favore di 292.000 nuovi pazienti;
– mancati verifica e consolidamento al 31.03 2023 (target ITA) dei dati relativi alle prestazioni di assistenza domiciliare rese al 31.12.2022;
– mancato accertamento dell’avvenuta attivazione o adeguamento, ai sensi dell’art. 8- ter e dell’art. 8-quater del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e s.m.i., del sistema di autorizzazione e di accreditamento delle organizzazioni pubbliche e private per l’erogazione di cure domiciliari;
– conseguente rischio di ritardo nell’erogazione ai soggetti attuatori delle risorse finanziarie per il 2023.
Si resta ora in attesa del Ministero della Salute per capire quali misure verranno adottate.
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