AD Studio, durante la Rome Future Week promossa da Confimi, ha partecipato al dibattito sulla Telemedicina.
Il Covid 19 ha accelerato in modo evidente l’adozione della sanità digitale. Dai dati raccolti dall’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano si registra una crescita da un 10% appena accennato pre-pandemia a oltre il 30% durante lo stato di emergenza.
Cosa ci ha insegnato la pandemia?
Che è possibile per l’Italia sviluppare progetti che sembravano fermi da tempo e svilupparli in tempi non biblici, ma soprattutto si è capito che i servizi della medicina digitale possono contribuire ad affrontare le principali sfide del Sistema Sanitario Nazionale: ridurre la distanza medico-paziente, assottigliare le disparità e garantire standard qualitativi, in una prospettiva di efficientamento delle risorse che si tradurrebbe in un risparmio per le casse dell’intera collettività.
Dinanzi alla paura delle persone di restare soli nella malattia, la telemedicina è la risposta.
Consente ai medici di monitorare i pazienti da qualsiasi distanza e di intervenire preventivamente.
Si pensi al recente caso della tredicenne salvata grazie ad un alert SMS che ha permesso ai medici dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino di intervenire immediatamente, impiantandole un pacemaker.
Tutte le strutture, pubbliche e private, di grandi o di piccole dimensioni, possono sviluppare i servizi di assistenza sanitaria con la telemedicina.
Come fare? Non improvvisare l’erogazione dei servizi in telemedicina, contattaci per avere il miglior supporto giuridico.