Nel gennaio scorso, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha introdotto il decreto Cer per promuovere le Comunità Energetiche Rinnovabili e l’autoconsumo in Italia, in linea con il Pnrr. Il decreto prevede prestiti a tasso zero per impianti di energia rinnovabile in comuni con meno di cinquemila abitanti, incentivando anche contributi in conto capitale fino al 40% per lo sviluppo delle comunità energetiche.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) sono costituite da clienti finali, come cittadini e piccole imprese, e hanno come obiettivo il beneficio ambientale e sociale piuttosto che il profitto. I membri possono essere produttori, autoconsumatori o semplici consumatori di energia.
Per costituire una Cer, è necessaria una forma giuridica come associazione o cooperativa. È previsto un contributo a fondo perduto per Cer in comuni piccoli, oltre a incentivi per l’energia autoconsumata. Le richieste di finanziamento devono essere presentate telematicamente entro il 31 marzo 2025.
Le strutture sanitarie, dagli ospedali, ai poliambulatori fino alle RSA e alle case di comunità sono di per sé strutture fortemente energivore, che richiedono un enorme consumo di energia con un impatto a sui costi di gestione elevato e un impatto ambientale che non è più possibile ignorare. Oltre al ripensamento del modello progettuale legato agli edifici con le numerose soluzioni a livello costruttivo e di impianti oggi a disposizione, la creazione e la partecipazione ad una Cer da parte di una struttura sanitaria, ove ve ne siano i requisiti, può comportare enormi vantaggi in termini di risparmio di spesa ma anche di sviluppo sostenibile.
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