D opo il varo del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.lgs. n. 36/2023), efficace dal 1/7/2023, inserisce nel catalogo dei reati presupposto ulteriori fattispecie di reato strettamente collegate al mondo degli appalti.
L’art. 6 ter, lettera a) del DDL n. 897 modifica l’art. 24 del D.lgs. 231/2001, aggiungendo al già corposo catalogo dei reati contro la pubblica amministrazione la turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.) e la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (art. 353-bis c.p.).
L’art. 353 c.p. (Turbata libertà degli incanti) punisce con la reclusione da 6 mesi a 5 anni e con la multa da 103 a 1.032 euro chiunque, con violenza o minaccia, o con doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti, impedisce o turba una gara pubblica o ne allontana gli offerenti.
L’art. 353-bis c.p. (Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente) punisce con la reclusione da 6 mesi a 5 anni e con la multa da 103 a 1.032 euro chiunque, con violenza o minaccia, o con doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti turba il procedimento amministrativo al fine di condizionare le modalità di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione.
L’introduzione di questi due ulteriori reati all’interno dell’art. 24 D.lgs. 231/2001 è indice dell’attenzione del legislatore verso la correttezza dei comportamenti degli operatori economici nei rapporti con la pubblica amministrazione. Correttezza che dovrà trovare spazio e disciplina nelle procedure operative e nel Modello Organizzativo 231 adottato dall’ente, che diventa sempre più strumento indispensabile per prevenire la commissione di reati e, ove necessario, per godere dell’esenzione dalla responsabilità amministrativa degli enti.
L’art. 6 ter, lett. b) interviene invece sull’art. 25 octies del D.lgs. 231/2001 ed inserisce tra i reati presupposto il delitto di trasferimento fraudolento di valori (art. 512-bis c.p.).
Le novità introdotte dalla recente novella normativa richiederanno un aggiornamento del Modello Organizzativo e delle procedure coinvolte da parte degli enti che già hanno implementato il sistema 231 o una valutazione che includa anche i nuovi reati presupposto da parte di quei soggetti che si stanno accingendo a redigere e adottare un modello organizzativo.
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