ADStudio Associato ha partecipato lo scorso 6 luglio ai lavori del Laboratorio Sanità 20/30 svoltisi presso la Città della Scienza di Napoli.
La manifestazione ha riunito importanti personalità del mondo sanitario del Sud Italia e non solo, che si sono confrontate sul tema delle sfide tecnologiche che attendono il paese a seguito dell’approvazione del D.M. 77/2022 sugli obiettivi di assistenza territoriale da raggiungere tramite l’utilizzo dei fondi messi a disposizione dal PNRR.
Nei prossimi mesi Age.Na.S – Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali definirà le nuove tariffe dell’assistenza in telemedicina e nei prossimi due anni immetterà nella filiera dell’assistenza domiciliare circa settecento milioni per incrementare del 10% questo tipo di assistenza sul territorio nazionale.
La strada maestra indicata dal D.M. 77/2022 è quella dell’incremento della qualità dell’assistenza territoriale attraverso il ricorso alla medicina digitale; per raggiungere tale obiettivo, ai soggetti impegnati nel settore sarà richiesta l’implementazione di tecnologia sempre più avanzata.
Quello delle cure primarie è un sistema complesso che richiede un monitoraggio continuo per determinare le aree sulle quali intervenire.
Gli operatori distinguono in esso numerose variabili, tra le quali sono dette forti quelle che incidono maggiormente sui costi del sistema sanitario e contemporaneamente quelle più difficili da modificare. Rientrano in questa categoria l’età media degli assistiti, l’accessibilità del luogo di domicilio per gli operatori sanitari e l’epidemiologia, tutte molto presenti sul territorio italiano.
In questo scenario, la telemedicina, nelle declinazioni della televisita, del telemonitoraggio e della teleassistenza, è un acceleratore tecnologico che permette l’incremento del servizio prestato sotto il profilo sia qualitativo sia quantitativo, con sempre più notevole riduzione dei costi.
Per il raggiungimento degli obiettivi del PNRR gli operatori saranno chiamati integrare i numerosi strumenti tecnologici attualmente a loro disposizione, al fine di unificare i differenti dati sanitari trattati.
La raccolta di dati sanitari secondo la normativa di settore permetterà agli operatori di stratificare i pazienti, ossia di creare dei modelli di riferimento sui quali condurre uno studio preventivo della terapia da applicare, in modo da generare delle proiezioni degli effetti di tale terapia sul singolo paziente ben prima del suo avvio.
Contemporaneamente, l’incamerazione di un’elevata mole di informazioni sanitarie comporterà un investimento delle aziende nel campo della sicurezza dei dati trattati.
Gli attacchi informatici alle banche dati di informazioni sanitarie triplicano di anno in anno; la filiera conta tantissimi soggetti coinvolti e rende molto facile la penetrazione esterna.
Assieme alla sicurezza, pertanto, occorrerà per le Aziende investire nella formazione dei propri operatori in tema di trattamento sicuro, parificando tali competenze a quelle sanitarie già richieste loro.
Per raggiungere l’obiettivo della compliance in materia di sicurezza dei dati l’Istituto Superiore di sanità suggerisce di seguire tre fasi di lavoro: verifica dello stato attuale, rilevazione delle criticità, adozione delle misure correttive.
Il Garante Privacy ha precisato che la consultazione dei dati sanitari debba avvenire per gradi di responsabilità, non potendo permettersi che ogni operatore abbia libero accesso a tutti i dati del Paziente.
AD Studio Associato è da anni impegnato nei campi del diritto sanitario, del trattamento e della sicurezza dei dati, nonché nel diritto societario e può essere la realtà legale idonea ad accompagnare la tua impresa nella transizione tecnologica del mercato.
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