I l legittimo interesse, previsto dall’art. 6 lett. f) del GDPR, consente il trattamento dei dati personali se necessario per il perseguimento di un interesse legittimo, ma a condizione che non prevalgano i diritti dell’interessato. La sua applicazione, però, è complicata: è difficile definire cosa costituisca un interesse “legittimo” e bilanciarlo con i diritti degli interessati.
Recentemente, l’EDPB ha pubblicato le Linee Guida sul legittimo interesse, in consultazione fino al 20 novembre 2024. Contemporaneamente, la Corte di Giustizia dell’UE ha emesso una sentenza (C-621/22) su un caso con la Royal Dutch Lawn Tennis Association (KNLTB), che ha venduto dati personali dei soci a scopi promozionali, sostenendo di farlo per legittimo interesse.
Le Linee Guida chiariscono che servono tre condizioni:
– un interesse legittimo non contrario alla legge;
– la necessità del trattamento;
– il bilanciamento tra interessi.
La Corte ha confermato che un interesse commerciale può essere legittimo, ma ha sottolineato l’importanza del bilanciamento e della necessità.
Queste sviluppi offrono una maggiore chiarezza e nuovi orizzonti per l’utilizzo del legittimo interesse, evidenziando la necessità di un’attenzione costante ai diritti degli interessati.
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