Skip to content Skip to footer

Sei un’azienda che fornisce dispositivi medici? Sicuramente sarai stato travolto dal payback

Idispositivi medici vengono forniti a seguito di provvedimenti di aggiudicazione di gare pubbliche a cui possono partecipare le varie aziende che forniscono dispositivi.

L’art. 9 ter, comma 9, del D.L n. 78/2015, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2015 n. 125, in un’ottica di razionalizzazione della spesa pubblica, ha imposto alle suddette aziende fornitrici di dispositivi medici di concorrere al ripianamento dell’eventuale superamento del tetto di spesa regionale per gli acquisti di dispositivi medici inter alia per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018.

Con il successivo decreto Aiuti bis D.L. n. 115/2022, convertito con modificazioni dalla L. n. 142/2022, è stato inserito il comma 9-bis all’art. 9-ter del D.L. n. 78/2015, che prevede “9-bis. In deroga alle disposizioni di cui all’ultimo periodo del comma 9 e limitatamente al ripiano dell’eventuale superamento del tetto di spesa regionale per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 dichiarato con il decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze di cui al comma 8, le regioni e le province autonome definiscono con proprio provvedimento, da adottare entro novanta giorni dalla data di pubblicazione del predetto decreto ministeriale, l’elenco delle aziende fornitrici soggette al ripiano per ciascun anno, previa verifica della documentazione contabile anche per il tramite degli enti del servizio sanitario regionale […].

Pertanto, le singole Regioni hanno emesso singoli provvedimenti nei confronti delle Società fornitrici al fine di ottenere la restituzione degli importi con il suddetto meccanismo di “payback” (un meccanismo consistente nella restituzione – da parte delle aziende del comparto sanità – dell’importo pari al 50% delle spese in eccesso effettuate dalle singole Regioni).

Tale provvedimento ha esposto le società a un rilevante pregiudizio economico.

Il recente decreto Bollette D.L. 34/2023 ha chiarito che, in considerazione della circostanza che il comma 8 dell’articolo 9-ter del Dl 78/2015 prevede che il superamento del tetto di spesa sia «rilevato sulla base del fatturato di ciascuna azienda al lordo dell’Iva», le aziende fornitrici di dispositivi medici possono portare in detrazione l’Iva inclusa nell’ammontare versato a titolo di payback, scorporandola dallo stesso.

Ciò che a oggi rimane ancora irrisolto è la complessa individuazione della modalità di scorporo dell’Iva dalla quota di ripiano assegnata a ciascuna impresa.

Inoltre, all’art. 8 è stato previsto uno stanziamento di 1.085 milioni di euro a titolo di contributo statale per il ripiano del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici e la possibilità di una dilazione di pagamento al 30 giugno 2023, oltre che uno sconto per le aziende fornitrici di dispositivi medici che rinunciano al «contenzioso attivato» (che mirava invece a statuire l’illegittimità ab origine del payback).

Più in particolare:

  • le aziende che rinunciano al contenzioso attivato potranno corrispondere il 48% dell’importo indicato nei singoli provvedimenti regionali/provinciali;
  • le restanti saranno tenute al pagamento integrale degli importi, si ritiene entro il termine da ultimo prorogato del 30 aprile prossimo.

Contattaci per ricevere maggiori informazioni

Palazzo Sturzo
Piazzale Luigi Sturzo n° 15 –
00144 Roma
Tel/fax +39 06.59.17.074

Via Merulana n° 105 –
00185 Roma
Tel/fax +39 06.89.512.518

AD Studio Associato © 2023. All Rights Reserved. | Design IKIGAI MEDIA — PRIVACY POLICY